Martedì 9 febbraio, dalle ore 20.30, si propone un nuovissimo modo di fare spettacolo civile: assieme a tutti, per davvero! Dopo l'incresciosa interruzione delle repliche di uno spettacolo a causa di 23 proiettili mafiosi lasciati fuori dal Teatro Oscar pochi giorni fa, con conseguente intervento della Digos e chiusura del Teatro stesso, ecco giungere l'annuncio di ripresa.
"Una serata per ripartire, tutti insieme, più forti e determinati che mai con le repliche dello spettacolo “L’apocalisse rimandata, ovvero benvenuta catastrofe” .
Un’occasione per ribadire la necessità di unirsi contro ogni intimidazione che possa minare la libertà di espressione.
In seguito alle intimidazioni che hanno costretto ad annullare sabato 6 e domenica 7 febbraio 2010 le repliche de “L’apocalisse rimandata, ovvero benvenuta catastrofe” con l’attore lombardo Giulio Cavalli, annunciamo che il Teatro Oscar, martedì 9 febbraio, dalle ore 20,30 sarà “APERTO PER MAFIA”.
Una speciale serata, aperta al pubblico, per manifestare piena solidarietà e vicinanza all’attore Giulio Cavalli, già in passato vittima di minacce e sotto scorta da più di un anno per i suoi spettacoli - inchiesta sulla mafia a Milano, ma anche per riaffermare un principio essenziale: il teatro non si tocca!
Ad aderire alla serata “APERTO PER MAFIA” sono stati per ora Paolo Rossi, Dario Fo, Eugenio Finardi, Marco Balbi, Maddalena Crippa, Flavio Oreglio, Walter Leonardi, Renato Sarti, Gian Carlo Dettori, Massimo De Vita, Andrèe Ruth Shammah e altri esponenti dei teatri milanesi. Sarà presente l’Assessore alla Cultura del Comune di Milano, Massimiliano Finazzer Floris.
Tutti uniti intorno a Giulio Cavalli che metterà in scena il suo lucido e stralunato testo teatrale “L’apocalisse rimandata ovvero benvenuta catastrofe”.
Invitiamo tutti i teatranti di Milano ad intervenire: inviateci un’adesione per completare la scaletta per la serata di martedì 9 febbraio 2010. Vi aspettiamo con uno sketch, una testimonianza, un intervento in difesa del “teatro civile”, della libertà d’espressione al di là di ogni intimidazione.
Teatro